Nuovi servizi e prestazioni

Dal 10/05/2017 presso lo studio si potranno effettuare:

Elettrocardiogrammi

Holter Pressori 24 ore

Holter cardiaci 24-48-72 ore

Polisonnografia

cambio orari

dal giorno 8 gennaio 2018 effettuerò anche lo studio ad Ozegna.

 

vi prego di prendere nota delle variazioni

 

Lunedì

Martedi

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Agliè

18,30 – 19,30

09,00 - 10,30

15,30 – 18,00

17,30 – 19,30

09,00 – 10,30

San Antonio Castellamonte

 

11.00 -12.00

18,30 – 19,30

appuntamento

15.30 – 17,00 appuntamento 

 

Bairo

17,00 – 18,00

 

 

 

 

Ozegna

 

 

 

 

11.00 – 12.00

Torre

     15.30 – 16.30

 

 

 

 

intervista radiofonica a Angelo Testa

http://www.snami.org/news/2017/intervista-radio-cusano-del-presidente-angelotesta-sullacido-urico

medici e farmacisti

La collaborazione tra medico di famiglia e farmacia nell’aderenza terapeutica, la gestione del promemoria cartaceo e le ricadute sui rapporti tra le due professioni, la sostituzione generica in farmacia, il tgrasferimento degli innovativi sul territorio. Sono i principali temi affrontati nell’incontro che venerdì ha messo attorno a un tavolo i due presidenti di Federfarma e dello Snami, Annarosa Racca e Angelo Testa (foto). Convocato su iniziativa del sindacato titolari, il colloquio ha consentito alle due organizzazioni di esporre posizioni e punti di vista reciproci sui principali temi di comune interesse. Piena convergenza, in particolare, è stata registrata in tema di innovazione farmaceutica e distribuzione territoriale: per entrambi i sindacati, infatti, è urgente portare sul territorio quei medicinali di più recente registrazione che, per uso e area terapeutica, non possonoRisultati immagini per federfarmapiù essere sottratti al territorio e ai professionisti delle Cure primarie, medici di famiglia e farmacisti.

«Incontri come questi sono sempre utili» è il commento di Angelo Testa «perché danno modo di esplorare convergenze e posizioni comuni: le farmacie del territorio considerano una spina la distribuzione diretta, noi vediamo la stessa cosa nel promemoria cartaceo. Di sicuro, è comune il desiderio che i farmaci innovativi arrivino sul territorio, per essere prescritti dal medico di famiglia e dispensati dal farmacista». «Nell’incontro» è il parere di Annarosa Racca «abbiamo trovato punti di vista in comune su diretta e aderenza terapeutica. Avremo modo di proseguire il discorso». Federfarma e Snami (che rappresenta il secondo sindacato della medicina di famiglia per rappresentatività) continueranno ad approfondire il tema in una serie di incontri a venire.

 

http://www.fedaiisf.it/federfarma-e-snami-confronto-su-temi-di-comune-interesse/

DECRETO APPRORPIATEZZA

decretolorenzin.pdf
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densitometria criteri.pdf
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Circolare_Appropriatezza.pdf
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CONVENZIONI 4S

www.4s-snami.it

CONGRESSO NAZIONALE SNAMI 2016

http://www.snami.org/

CONSIGLI PER IL CALDO

 

  1. Stare all’ all’ombra quanto più possibile e soprattutto se si avvertono i primi segni di malore per evitare che la temperatura continui a salire;

  2. Indossare indumenti di cotone o lino, non aderenti, di colore chiaro. Indossare cappello ed occhiali da sole quando si esce. Uscire di casa solo al mattino presto e dopo il tramonto, e solo se l'aria si è rinfrescata.  Evitare assolutamente di uscire di casa tra le 11 e le 17

  3. Bere molto e spesso, anche quando non si ha sete, evitando bibite gassate, zuccherate e ghiacciate. La bevanda migliore è sempre l'ACQUA, a temperatura ambiente o fresca: almeno 2 litri (8 grandi bicchieri) al giorno. 
    Evitare gli alcolici e limitare the, caffè e altre bevande che contengono caffeina: agiscono come diuretici e favoriscono la disidratazione.
     Mangiare molta frutta e verdura, preferibilmente cruda e di stagione, anche frullata o centrifugata.

  4. Aprire le finestre al mattino presto, alla sera e alla notte. Chiudere finestre, tapparelle e tende (molto utili quelle esterne) nelle ore più calde. 
    Cercare di stare nei locali meno esposti al sole e più freschi.
     
    Rinfrescare gli ambienti con condizionatori. Attenzione: la temperatura dentro casa non deve mai essere più bassa di 6-7 gradi rispetto all'esterno, per evitare sbalzi termici pericolosi per la salute.
      Utilizzare ventilatori per far circolare l’aria;

  5. Rivedere eventualmente, con il proprio medico di famiglia, la posologia dei farmaci cardiovascolari e psicoattivi;

  6. Aumentare la frequenza dei bagni o delle docce, con acqua tiepida, che abbassa la temperatura corporea.

  7. Sintomi: Lingua e mucose orali secche, occhi infossati, aumento della temperatura corporea, nausea, aumento del battito cardiaco (tachicardia), abbassamento della pressione, aumento della respirazione, confusione mentale, torpore e debolezza, sono alcuni tra i sintomi provocati dalla disidratazione e presenti nel colpo di calore. 

 

Angelo Testa ad Uno Mattina

http://www.medicoamicoday.it/video/intervistaUnoMattina.mp4

Angelo Testa ad Elisir

https://www.youtube.com/watch?v=K7L499HHnfA&feature=youtu.be

Angelo Testa al TG1

https://www.youtube.com/watch?v=VjtmqPLhVNU&feature=youtu.be

Manifestazione a Roma dei medici

http://www.contatto.tv/download/SNAMI/video_SNAMI.mp4

SCIOPERO 16 DICEMBRE

SCIOPERO GENERALE MEDICI CONVENZIONATI E OSPEDALIERI

 

http://activenet-wp-snami.s3-eu-west-1.amazonaws.com/wp-content/uploads/20151104211617/PROCLAMAZIONE-SCIOPERO-16-Dicembre-2015.pdf

Snami: Angelo Testa rieletto per la terza volta consecutiva Presidente nazionale con il 92% dei voti

http://www.panoramasanita.it/2015/10/05/snami-angelo-testa-rieletto-per-la-terza-volta-consecutiva-presidente-nazionale-con-il-92-dei-voti/

I delegati Snami riuniti in congresso a Terrasini in Sicilia hanno deciso che il sindacato autonomo sarà governato per il prossimo triennio e per la terza volta consecutiva dal Presidente uscente Angelo Testa che è stato eletto con larghissima maggioranza così come tutti i dirigenti presenti nella sua lista. «Il compito che mi attende e che ci attende» sostiene il Presidente «è arduo per la difficile situazione che attanaglia la sanità pubblica italiana ed in particolare la Medicina Generale. Ringrazio tutti i Colleghi che votando il mio progetto di tutela della professione e dei diritti dei Medici, credono che insieme si possa arginare il presunto cambiamento che certa politica inefficiente e le lobbies vorrebbero porre in essere, mortificando i Medici e intruppandoli in “mega strutture”, in un momento storico di recessione e tagli in sanità, quindi di impossibilità vera a fare investimenti di qualsiasi entità. Il gruppo dirigente eletto è rappresentativo di tutte le parti d’Italia a garanzia che saremo attenti ai ventuno sistemi sanitari differenti in cui le Regioni, spesso con fughe in avanti, cercano, anche con il solo scopo di risparmiare a tutti i costi, di far virare la nostra professione da intellettuale a ragioneristica, di fatto mortificandola». Angelo Testa ha anticipato in sede congressuale un percorso da affrontare con la dirigenza sulla revisione della struttura del sindacato, unico secondo i dati SISAC ad essere cresciuto numericamente quest’anno, e rivedere, per quanto possibile, lo Statuto perché sui temi della professione non ci può e non ci deve essere la minoranza e la maggioranza interna, ma tutti, indistintamente, devono poter partecipare anche istituzionalmente alla discussione ed alla programmazione professionale. Inoltre ha anticipato la costituzione di commissioni tematiche, costituite da membri del comitato centrale e del consiglio nazionale, che discutano e stilino documenti da presentare al comitato centrale stesso per le opportune valutazioni. Nella considerazione che, in un mondo dove si muovono i dati, è antieconomico e dispersivo muovere le persone, lo Snami dovrà dotarsi delle opportune metodologie informatiche per permettere riunioni telematiche tra le varie figure sindacali e professionali.

Decreto Appropriatezza: le considerazioni dello SNAMI

 LE 7 CONSIDERAZIONI DELLO SNAMI AL DECRETO APPROPRIATEZZA “COSI' PROMUOVIAMO LA SALUTE PARI A ZERO” Angelo Testa < Uno slalom per esercitare la professione non grazie alle politiche sanitarie pubbliche, ma nonostante queste. Basta prendere in giro i Sindacati ! > Roma 28 Settembre 2015-Puntuale la risposta formale dello Snami al cosiddetto decreto appropriatezza già definito dal Sindacato autonono come una “spasmodica” ricerca di denaro da parte del governo e che in comunicato stampa nazionale di quattro giorni fa il Presidente nazionale Angelo Testa aveva liquidato i percorso come: OSCURANTISMO MEDIEVALE. DALLE “PRESCRIZIONI” ALLE “PROSCRIZIONI” nella considerazione che “così si buttano al vento la prevenzione e le cure per i malati e si favorisce lo scontro medico-paziente, primum movens delle grandi prove di rottamazione del Sistema Sanitario Pubblico” LA RISPOSTA DELLO SNAMI Appare sconcertante il metodo adottato dal Ministero nel presentare delle linee guida vincolanti, che diventano Legge dello Stato, senza una preventiva consultazione con i legittimi rappresentanti dei Medici di Medicina Generale. Il tempo “concesso” ai Sindacati per presentare le loro osservazioni ed i loro suggerimenti è talmente breve da dare adito al sospetto che sia una sorta di presa in giro finalizzata ad ottenere una forma coatta di tacito assenso che lo SNAMI, disponibile ad un serio confronto costruttivo, non può accettare. Lo SNAMI ritiene inaccettabile che il Medico di Medicina Generale diventi una sorta di “ragioniere di Stato” cassando esami e prestazioni, basandosi solo su valutazioni economico-finanziarie che nulla hanno a che fare con la propria formazione e con il proprio lavoro che dovrebbero essere finalizzati alla prevenzione alla cura ed alla terapia, per una concreta ed efficace tutela della salute del Cittadino. Se lo Stato non è più in grado di fornire un’assistenza sanitaria completa, si assuma le proprie responsabilità attuando una campagna di informazione ai Cittadini, seria ed efficace, sul corretto utilizzo delle risorse e dei servizi concedibili , evidenziando gli accertamenti necessari ed utili per trovare e poter correggere situazioni cliniche a rischio di evoluzione verso patologie importanti (prevenzione), altrimenti riconosca con chiarezza che le uniche reali possibilità di prevenzione che il Servizio Sanitario Nazionale può fornire si riferiscono solo alle neoplasie del collo uterino, della mammella e del colon-retto. Lo Stato dica chiaramente al cittadino quali sono gli esami rimborsati parzialmente o totalmente dal Sistema Sanitario Nazionale e lasci al Medico la valutazione clinica sulle corrette prescrizioni per la tutela della salute secondo scienza e coscienza. Se lo Stato ha deciso di aprire le porte alle mutue integrative, lo dica con chiarezza senza minare, con le sue pur legittime decisioni, il rapporto di fiducia tra il Medico ed il proprio Paziente. Riteniamo che il rapporto che intercorre tra il datore di lavoro (Stato) ed il Medico convenzionato debba basarsi sulla fiducia e sulla collaborazione quali stimolo continuo a ben operare nell'interesse della collettività. Rigettiamo il sistema sanzionatorio nei confronti dei Medici che agiscono, non già per interessi personali , ma nell’interesse della tutela della salute del Cittadini, non essendo affatto chiaro come questo dovrebbe essere instaurato, tramite quali figure e con quali competenze. Lo SNAMI, se non si riapre un serio confronto con tutte le parti in causa, rifiuta di sottoporsi a questa parvenza di democrazia sindacale che umilia la professionalità stessa dei Medici che rappresenta, ed esprime seria preoccupazione per come vengono intesi i rapporti con i Sindacati , anche in considerazione della prossima ripresa delle trattative per il rinnovo dell’ Accordo Collettivo Nazionale.

I camici bianchi dello Sindacato autonomo ribadiscono il loro no al provvedimento ed annunciano che “saranno in piazza contro le prestazioni sanitarie che il Governo vorrebbe far pagare ai pazienti per recuperare 13 miliardi di euro”. E poi lanciano l’allerta: “Questo porterà gli indigenti a non curarsi, non è inoltre per nulla scontato il fatto che si risparmi, al contrario ne risentirebbe la prevenzione”

24 SET - "No" anche dai medici dello Snami al decreto appropriatezza. Per il presidente nazionale Angelo Testa “leggere l’elenco degli esami e prestazioni che la Lorenzin ritiene inutili e quindi da far pagare ai pazienti fa rabbrividire in un mix di stupore e cinica consapevolezza di dove si voglia andare a parare. Ancora più inverosimile è che si vorrebbe far credere, il condizionale è d’obbligo, che potrebbero invece essere prestazioni gratuite in casi particolari, viceversa il Medico pagherebbe di tasca propria”.

Testa parla di una vera e propria “lista nera di proscrizione” in merito all’elenco del Ministro Lorenzin inerente l’elenco dei 208 tra esami e prestazioni, dichiara che “balzano agli occhi, tra le 208 prestazioni da tagliare, alcuni esami ematochimici come la misurazione del colesterolo e dei trigliceridi, il tempo di protrombina, calcio, ferro, magnesio, potassio, e prestazioni come la risonanza magnetica della colonna, la densitometria ossea, come parecchie cure odontoiatriche. Ci si dimentica che l’Italia è il paese europeo con la maggior percentuale di anziani, circa il 21,4% della popolazione, e il procedere con le “accettate” continue sulla sanità porterà le persone indigenti, classe media compresa, a potersi curare sempre meno.”


“Il grave è che – continua Testa - non è per niente detto che con questa ennesima trovata si risparmi. Viceversa la certezza è che così procedendo si elimina la prevenzione, l’unica arma che abbiamo per ridurre l'incidenza delle future malattie, ma anche i relativi costi. Fare cassa subito senza preoccuparsi dei risultati di domani”.

“Minacciare i Medici di sanzioni – conclude Testa - e di tagli stipendiali e volerli trasformare in “censori statali” dà l’idea di come, chi concepisce questi percorsi, non abbia alcuna idea. Lo Snami andrà in piazza contro questa ennesima idiozia. Come Medici sensibilizzeremo costantemente i nostri assistiti su come e chi sta rottamando il sistema sanitario nazionale pubblico. Sia lo Stato a dire ai cittadini cosa poter avere gratis, con compartecipazione ed a pagamento. Il Medico faccia quello per cui è stato formato: curare in scienza e coscienza”.

Vaccinazioni antinfluenzali. Testa (Snami): “Le modalità operative dei Mmg devono essere migliorate”

04 SET - “Ci sono troppe criticità irrisolte che devono essere sanate e per tale motivo chiediamo che oltre le considerazioni e consigli del Ministro della Salute debbano trovare spazio delle integrazioni che lo Snami ha lanciato nella sua proposta “vaccinazione antiinfluenzale sicura per Medici e Pazienti’”.
 
È questo il commento dello Snami che già i mesi scorsi aveva preso posizione per “una vaccinazione in sicurezza” alle raccomandazioni del Ministero della Salute per la campagna vaccinale antiinfluenzale 2015-2016 che partirà da metà ottobre.
 
“Come Snami non possiamo non condividere i contenuti della Circolare di prevenzione e controllo dell’influenza elaborata dalla Direzione Generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute – ha detto Angelo Testa, presidente nazionale del sindacato autonomo – siamo consapevoli l’epidemia influenzale costituisca un importante problema di Sanità Pubblica a causa dei numerosi casi che si verificano in ogni stagione con alti i costi a carico della comunità, sia in termini di spesa sanitaria (farmaceutica e ospedaliera) che di costi so-ciali, per le assenze dal lavoro per cure proprie e dei familiari. Inoltre il ricorso all’ospedalizzazione per il trattamento di forme influenzali, anche non complicate, soprattutto in persone anziane, comporta serie ripercussioni sulla ricettività dei reparti ospedalieri con possibili disfunzioni operative. La vaccinazione è un compito che per noi medici di famiglia è obbligatorio, in presenza di un piano, concordato, come previsto dall’Acn. Però – ha aggiunto –  secondo il nostro sindacato ci sono troppe criticità irrisolte che devono essere sanate e per tale motivo chiediamo che oltre le considerazioni e consigli del Ministro della salute debbano trovare spazio delle integrazioni che lo Snami ha lanciato nella sua proposta ‘vaccinazione antiinfluenzale sicura per Medici e Pazienti’”.

 
Sono le modalità operative della vaccinazione anti-influenzale praticata dai Mmg che devono essere migliorate. “Sarà nostra premura – continua Gianfranco Breccia, segretario nazionale dello Snami – che i rappresentanti sindacali Snami in seno ai comitati aziendali e regionali  si attivino innanzitutto per pretendere dalla parte pubblica una polizza assicurativa specifica che ci tuteli da rischi legali e professionali, inerenti all’attività di vaccinazione stessa. Inoltre proporremo dei cartelli esplicativi da esporre nelle sale d’aspetto degli ambulatori, in cui venga evidenziata la scheda tecnica del vaccino da inoculare. E’ chiaro poi che siano raccolte le firme del consenso informato in cui siano ben chiari gli effetti collaterali del farmaco con il consiglio di andare a vaccinare negli ambulatori pubblici quando non si è do-tati di frigorifero con doppio termostato, di frigo portatile per il trasporto dei vaccini e strumentazione per la rianimazione, nella ovvia considerazione  che le strutture Asl ne siano dotate”.
 
“L’ imperativo ‘vaccinare Si, in sicurezza non solo per i pazienti, ma anche per noi’ –  conclude Angelo Testa – credo debba anche essere l’intento del Ministero. Il tutto presuppone che vengano sanate incertezze e criticità”.

04 settembre 2015
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All'ASL TO4 nasce il “Manager dei tempi d’attesa”

7 AGO - E’ stata istituita all’ASL TO4 la figura del “Manager dei tempi d’attesa” ed è stata individuata, per questo ruolo operativo, la dottoressa Eva Anselmo, dirigente medico del Distretto di Cuorgnè. “L’approccio che intendiamo dare ai tempi d’attesa – ha spiegato il Direttore Generale dell’ASL TO4, dottor Lorenzo Ardissone – è un approccio globale, che riguarda aspetti quantitativi, organizzativi, logistici e di gestione unitaria. A questo fine, abbiamo ritenuto strategico creare una figura unica in ambito aziendale, che possa mettere a fattor comune tutti questi aspetti e individuare, di conseguenza, le risposte coerenti con i problemi. Problemi che possono essere diversi da caso a caso”.

“La Direzione Aziendale – si legge nella nota che annuncia l’istituzione della nuova figura aziendale - sta affrontando in termini molto pratici il tema delle liste di attesa. Tema ripreso con forza dalla Regione Piemonte attraverso uno degli obiettivi assegnati a tutti i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie piemontesi. Peraltro, i lunghi tempi attesa per alcune prestazioni specialistiche rappresentano un problema annoso e che è presente in tutte le aziende sanitarie pubbliche del nostro Paese. E si tratta di un problema complesso in cui si intrecciano numerose variabili. Tra queste, a titolo di esempio, si possono citare l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie cronico-degenerative, che determinano l’aumento continuo della richiesta di prestazioni, e l’esistenza di una domanda impropria, cioè di una richiesta di prestazioni che, in alcuni casi, non hanno un’effettiva utilità clinica”.

“La dottoressa Anselmo, giovane professionista, è stata individuata per ricoprire il ruolo di Manager dei tempi d’attesa perché, nell’ambito della sua carriera, ha sviluppato l’attitudine a una visione globale e integrata dei problemi”, ha affermato Ardissone.

Nel suo lavoro, spiega infine la Asl, “la dottoressa Anselmo collaborerà con la struttura Controllo di Gestione e con tutte le risorse professionali dell’Azienda per attivare un monitoraggio continuo dei dati e per sviluppare tutte le azioni correttive che si rendano necessarie”.

lo Stato ci dica cosa vuole...


Testa  (Snami): “Lo Stato dica quello che può dare e cosa non può più concedere. I medici devono fare i medici”

 

05 AGO - “Nulla da eccepire sui risparmi per i beni, servizi e dispositivi medici se la logica sarà quella di una razionalizzazione vera. Altro discorso è la parte delle cosiddette prestazioni inappropriate. Lo Stato dica chiaramente ai cittadini quello che può dare e cosa non può più concedere. Se qualcuno ha pensato che i Medici si prestino a fare da censori per conto terzi si sbaglia di grosso. Si parla di riduzione delle prestazioni inappropriate che secondo noi dello Snami devono essere non ridotte, ma abolite”.
 
È quanto ha dichiarato Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami spiegando che “al di là della terminologia c’è il sospetto che dietro ciò che sembra ovvio e di buon senso si possa nascondere ben altro, un vero e proprio taglio ai servizi”
 
“È chiaro che se qualcuno ha pensato che il concetto di appropriatezza sia chiedere una misurazione del colesterolo ogni paio d’anni  e di inappropriatezza il contrario, sulla scia di un percorso perverso che per ogni accertamento o prestazione ci sia la spada di Damocle del vincolo della temporalità, rimandiamo il pacchetto al mittente” ha aggiunto Francesco D’Accardi, vice presidente nazionale Snami. “I Medici devono continuare a fare i Medici e non possono e devono certo abdicare alla loro missione – ha dichiarato – alla loro deontologia e alle responsabilità che hanno nei confronti dei loro pazienti”.

Sul fatto poi che in caso di comportamenti prescrittivi non conformi alle condizioni e alle indicazioni di cui al decreto ministeriale si applichino penalizzazioni su alcune componenti retributive del trattamento economico spettante ai medici “daremo battaglia “ conclude Angelo Testa: “in primis mobilitando la categoria ed informando puntualmente i pazienti che invece di andare a stanare le inefficienze vere  e colpire le ruberie consolidate, si stanno invece tagliando i servizi essenziali”.

05 agosto 2015
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 http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?approfondimento_id=6531

Ospedale di Cuorgnè, trasferimento temporaneo del PS per ristrutturazione

11 AGO - Dal prossimo 18 agosto, sarà operativa la sede provvisoria del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cuorgnè, appositamente allestita allo scopo: il nuovo accesso è limitrofo a quello attuale e conduce nella parte posteriore dello stesso Presidio, con un percorso dedicato adeguatamente segnalato. A darne notizia è un comunicato dell’Asl TO4 in cui si spiega che per le prime ore di attività della nuova sede provvisoria, dalle 6 alle 12, è stato richiesto alla Centrale Operativa del Servizio 118 di inviare prioritariamente le ambulanze, se la situazione clinica lo permetta, presso gli altri Pronto Soccorso aziendali pienamente operativi (Ivrea, Chivasso, Ciriè).

Lo spostamento temporaneo del Pronto Soccorso è propedeutico alla sua ristrutturazione. Consentirà, infatti, di agevolare le opere e di non causare disagio agli utenti nei sei mesi necessari per completare i lavori. Lavori che derivano dalle più ampie opere di adeguamento dell’Ospedale di Cuorgnè alle norme antincendio e alle norme in materia di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro, per le quali è stato previsto un finanziamento regionale complessivo di circa 2 milioni di euro.


Gli interventi edili e impiantistici che saranno effettuati permetteranno, oltre che di adeguare il Pronto Soccorso alle norme antincendio e alle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di ammodernarlo completamente. Saranno anche realizzati il nuovo impianto di climatizzazione e l’adeguamento degli impianti dei gas medicali, elettrici e speciali (per esempio, la rilevazione fumi, l’allarme incendio, la chiamata d’emergenza).

L’investimento nella predisposizione del Pronto Soccorso provvisorio non andrà perso: quando il Servizio ritornerà nella sua sede originaria ristrutturata, i locali provvisori torneranno a essere utilizzati come ambulatori, ma completamente rinnovati.

“L’Ospedale di Cuorgnè – sottolinea il Direttore Generale dell’ASL TO4, dottor Lorenzo Ardissone – rientra a pieno titolo nella rete ospedaliera aziendale come Presidio di Area disagiata e con un Pronto Soccorso che conta circa 22.000 passaggi all’anno”. “Tra sei mesi – aggiunge il dottor Ardissone – il Presidio cuorgnatese disporrà di un Servizio di emergenza-urgenza ancora più efficiente. La ristrutturazione del Pronto Soccorso, infatti, ci permetterà di mettere a disposizione degli operatori una struttura all’avanguardia rispetto agli standard di sicurezza e più funzionale rispetto alle loro esigenze, ma assicureremo anche alla comunità spazi più accoglienti e umanizzati. E’ un obiettivo che rientra nel più ampio piano di valorizzazione del Presidio ospedaliero”.
 

11 agosto 2015
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si pagheranno gli esami...

(a.s.) Il ministero della Salute ha pronto un giro di vite su 180 prestazioni sanitarie che passeranno a totale carico del cittadino perché “non appropriate” ad ottenere un rimborso da parte del Sistema Sanitario Nazionale. Nella bozza, che sarà inserita nel decreto sugli enti locali, sono elencati alcuni degli esami che, per ridurre i costi, non saranno più a carico dello Stato.

Le cure dentistiche ospedaliere, ad esempio, saranno garantite esclusivamente ai ragazzi sotto i 14 anni e ai pazienti economicamente disagiati, ma ciò che più preoccupa è la rivoluzione sulle prestazioni a più alto costo come i test genetici, le Tac, le risonanze magnetiche agli arti, oltre che l’Rmn con mezzo di contrasto per la colonna vertebrale.

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La lista completa sarà contenuta nel decreto che il ministero della Salute dovrà adottare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del Dl enti locali, ma Repubblica ha pubblicato un documento con le prime possibili variazioni che – stando alle parole del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sarebbero state “condivise con i medici” e i sindacati di categoria, riservando i rimborsi a ” a specifiche categorie di destinatari, e/o per particolari finalità, condizioni o indicazioni cliniche”.

http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?approfondimento_id=6531

acido urico

http://analisipapagni.it/fileadmin/media/FILE_PDF/e_giunto_il_momento_di_rivedere_gli_intervalli_di_riferimento_dei_livelli_sierici_di_acido_urico.pdf

vaccinare in sicurezza

Vaccinazioni antinfluenzali. Snami: “Servono più tutele per i medici”

Netta presa di posizione dello Snami ul vaccinare in sicurezza “in netto anticipo” rispetto all’autunno in cui verrà proposta la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2015-16. Per il segretario nazionale Gianfranco Breccia: "Bisogna 'pretendere' dalla parte pubblica una polizza assicurativa che ci tuteli da rischi legali e professionali, inerenti all’attività di vaccinazione".

01 LUG - Presa di posizione dello Snami sul vaccinare in sicurezza “in netto anticipo” rispetto all’autunno in cui verrà proposta la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2015-16. Gianfranco Breccia, segretario nazionale dello Snami: "Il nostro sindacato lancia la sfida 'vaccinazione antinfluenzale sicura per Medici e Pazienti' perché ci sono troppe criticità che devono essere sanate per un compito che per noi Medici di famiglia è obbligatorio, in presenza di un piano concordato, come previsto dall’acn. Mi ha colpito molto, ma è solo l’ultima vicenda in ordine cronologico, il fatto di Ivrea dove, dieci giorni fa, sette medici di nefrologia sono stati indagati dalla procura per omicidio colposo, per il decesso di un uomo di 65 anni, in seguito all'esposto presentato dai familiari. Al paziente, in trattamento dialitico, era stato somministrato un vaccino antinfluenzale, come previsto dalle linee guida. La famiglia chiede ora alla procura di capire se le cause della morte possono essere riconducibili alla sindrome di Guillain–Barrè, post vaccinale, non diagnosticata adeguatamente".


"L’influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica a causa del numero di casi che si verificano in ogni stagione - continua Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami - e siamo consci che ogni anno questa epidemia determina elevati costi a carico della comunità, sia in termini di spesa sanitaria (farmaceutica e ospedaliera) che di costi sociali, per le assenze dal lavoro per cure proprie e dei familiari. Inoltre il ricorso all’ospedalizzazione per il trattamento di forme influenzali, anche non complicate, soprattutto in persone anziane, comporta serie ripercussioni sulla ricettività dei reparti ospedalieri con possibili disfunzioni operative. E’ il contesto attuale di vaccinazione antinfluenzale praticata dai Medici di Medicina Generale, che non ci piace, e che necessita di una nostra netta presa di posizione”.

"Presa di posizione nei confronti delle Asl, a favore dei Colleghi - conclude Gianfranco Breccia -. Innanzi tutto 'pretendere' dalla parte pubblica una polizza assicurativa che ci tuteli da rischi legali e professionali, inerenti all’attività di vaccinazione. Informazione ai Colleghi perché espongano nella sala d’aspetto degli ambulatori, in buona evidenza, la scheda tecnica del vaccino da inoculare e raccolgano la firma del consenso informato in cui siano ben chiari gli effetti collaterali del farmaco. Inoltre andare a vaccinare negli ambulatori pubblici quando non si è dotati di frigorifero con doppio termostato, di frigo portatile per il trasporto dei vaccini e strumentazione per la rianimazione. Ovviamente accertarsi che le strutture asl ne siano dotate. In sintesi un imperativo: vaccinare sì, in sicurezza non solo per i pazienti, ma anche per noi". 

01 luglio 2015
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TOTO-CAMBIO IN FARMACIA

ianfranco Breccia «Basta con le confezioni dei farmaci che con differenti scritte, colori e dimensioni creano confusione e disagi ai pazienti».
Lo Snami fa riferimento alla recente indagine condotta da Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, che rivela che il venticinque per cento delle intervistate ha difficoltà a trovare in farmacia lo stesso farmaco che assume abitualmente e il cinquanta per cento ha avuto da parte del farmacista la proposta di un farmaco differente da quello abituale. Sempre la stessa indagine evidenzia che una parte delle pazienti che ha cambiato il farmaco abituale incontra poi delle difficoltà nel proseguo della terapia per errori di assunzione e confusione ed incertezza sul farmaco da assumere. Gianfranco Breccia, segretario nazionale del sindacato autonomo: «Lo SNAMI denuncia da tempo queste tematiche, anche attraverso il nostro progetto AUDITA che attraverso conferenze itineranti in tutta Italia propone l’approfondimento sulle problematiche legate alla prescrizione per principio attivo e le implicazioni per il medico, per il farmacista e per il cittadino. L’attuale filiera della prescrizione spesso porta al penoso “toto indovinello” delle pasticche da assumere e dei “doppioni diversi”, con il risultato che confezioni con differenti scritte, colori e dimensioni creano confusione e disagi ai pazienti, che “non possono non sbagliare” nella assunzione della terapia farmacologica quotidiana». Angelo Testa, presidente nazionale dello SNAMI «Possibile che davvero in Italia non ci siano strade percorribili che consentano, una volta raggiunti gli esiti positivi di una terapia, di avere la garanzia della continuità terapeutica con la stessa molecola prodotta dalla medesima azienda in modo da evitare quella confusione che incide nella corretta aderenza della terapia da parte dei pazienti e che non ci sono soluzioni correttive? Oppure è ineludibile e dobbiamo farcene una ragione che regni la confusione nello scambiare la propria terapia con quella di un familiare o la assunzione doppia di farmaci che si ritengono diversi magari solo perché differenti sono la grandezza i colori e le scritte della confezione o delle stesse compresse?».

Controllare i valori dell’acido urico aiuta a proteggere il cuore e i vasi

Tutti sanno che per guardarsi da infarti e ictus bisogna tenere sotto controllo la pressione, il colesterolo, la glicemia. Nessuno finora aveva mai sospettato che anche l’acido urico potesse essere un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari: ignorato dai più, noto soltanto a chi soffre di gotta, è invece un nuovo nemico per cuore e vasi che dovremmo tutti imparare a conoscere. Le ricerche che puntano il dito contro questa sostanza negli ultimi anni si sono accumulate e ormai gli esperti non hanno più dubbi: l’eccesso di acido urico nel sangue, ovvero l’iperuricemia, è corresponsabile di circa il 40 per cento di tutti gli infarti che si registrano ogni anno in Italia. 

Misurare l’acido urico

Per questo è al via il progetto Medico amico del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami): l’obiettivo è far sì che la gente inizi almeno a sentir parlare di acido urico e decida di misurarlo, visto che il test sul sangue è semplice ed economico e che le stime parlano di almeno 13 milioni di italiani con l’uricemia troppo alta. «Se per strada chiedessimo alle persone i valori di pressione, uno su due saprebbe indicarli, il 20 per cento sarebbe in grado di dire i propri livelli di colesterolo, ma meno di due su cento si rivelerebbero a conoscenza dell’uricemia - osserva Claudio Borghi, del Dipartimento di Medicina interna, dell’invecchiamento e malattie nefrologiche dell’Università di Bologna -. Eppure, l’eccesso di acido urico è un fattore di rischio perfino più “pesante” delle alterazioni dei lipidi nel sangue».


Aumentato rischio di mortalità

Gli studi scientifici hanno, ad esempio, verificato che l’iperuricemia aumenta fino al 26 per cento il rischio di mortalità per cause cardiovascolari e del 22 per cento l’eventualità di un ictus, triplica il pericolo di diabete e ha effetti negativi sia sulla pressione arteriosa che sulla funzionalità dei reni. Non è un caso, perciò, che i malati di gotta, che hanno un’iperuricemia assai elevata, abbiano una probabilità parecchio più alta del normale di andare incontro a infarti e diabete. «I meccanismi del danno da acido urico sono numerosi - interviene Angelo Testa, presidente Snami -. I cristalli di urato, ad esempio, possono depositarsi sulla parete delle arterie creando piccole “asperità” su cui poi si depone il colesterolo, dando luogo a placche aterosclerotiche». «Inoltre, - aggiunge Borghi - i processi biochimici di sintesi dell’acido urico portano alla formazione di una grossa quantità di radicali che favoriscono l’ossidazione, alterando la funzionalità della parete dei vasi e rendendoli perciò più suscettibili all’aterosclerosi». L’eccesso di acido urico, inoltre, è legato a doppio filo alla sindrome metabolica, il complesso di anomalie del metabolismo che si manifesta con sovrappeso, resistenza all’insulina, colesterolo e trigliceridi oltre i limiti e pressione alta: si è infatti verificato che l’acido urico promuove alterazioni infiammatorie sulle cellule di grasso che preludono alla comparsa di obesità e diabete, mentre l’iperinsulinemia tipica della sindrome metabolica riduce l’escrezione di acido urico dai reni favorendone perciò la deposizione. 
Un circolo vizioso insomma, in cui una sola cosa pare certa: è bene sapere quanto acido urico abbiamo in circolo e tenerlo basso. «La soglia attuale è fissata in 6 milligrammi per decilitro di sangue: oltre i 6,5 sappiamo che gli urati possono iniziare precipitare dando avvio alla gotta - spiega Borghi -. Sembra però che per il rischio cardiovascolare il valore limite debba essere un po’ abbassato, attorno a 5,5 mg/dl: già a questi livelli, infatti, la probabilità di aterosclerosi cresce, soprattutto nei pazienti che hanno altri fattori di rischio come ipertensione, colesterolo alto o iperglicemia». 

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Caos Pronto soccorso, Snami: potenziare Rsa per decongestionare ospedali

Potenziare le residenze sanitarie assistenziali per decongestionare gli ospedali visto il conclamato collasso del sistema. A proporlo una nota di Snami firmata dal presidente Angelo Testa che sottolinea come le Rsa «potrebbero ospitare per un periodo variabile da poche settimane a tempo indeterminato persone non autosufficienti che non possono essere assistite in casa e che necessitano di specifiche cure mediche erogabili nel territorio». Del resto, sottolinea la nota «il caos nei Pronto soccorso è sotto gli occhi di tutti, soprattutto in questo periodo di epidemia influenzale» nonostante «l'impegno quotidiano e "sovraumano" degli operatori sanitari e degli infermieri che vi lavorano, spesso costretti a turni massacranti». Snami ricorda anche il deferimento dell'Italia alla «Corte Europea di giustizia per l'assenza di una normativa sull'orario di lavoro per i medici, che dovrebbe prevedere un massimo di 48 ore settimanali e riposi giornalieri di 11 ore». Da qui la proposta Snami di potenziare le Rsa anche perché, conclude Testa «non è detto che, come è dimostrato in parecchie esperienze, le future e ipotetiche case della salute, aggregazioni nel territorio e ospedali di comunità "snelliranno" gli accessi ai pronto soccorso». 

Marco Malagutti

Vaccino influenza. Snami: "Bene primi risultati Iss ma comunque meglio sospendere vaccinazioni fino a chiusura definitiva analisi"

Per il presidente nazionale, Angelo Testa: "Medici e pazienti hanno necessità di certezze e non di girandole di supposizioni, ipotesi e proiezioni statistiche con conseguenti rassicurazioni, che al momento sono generiche e poco esaustive". Gli fa eco il segretario, Gianfranco Breccia: "Meglio aspettare un pò di tempo per poi riprendere in sicurezza".

01 DIC - Netta la posizione dello Snami che, pur alla luce dei primi primi risultati negativi dei test operati dall'Iss sui lotti di "Fluad" bloccati dall'Aifa, continua a proporre una sospensione cautelativa delle vaccinazioni finché le Istituzioni non prenderanno una posizione ufficiale sulle 13 morti sospette da somministrazione di vaccino antinfluenzale. Come riferito da Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami: "I Medici del nostro sindacato chiedono a gran voce che il Ministro Beatrice Lorenzin si pronunci sul da farsi per la campagna vaccinale antinfluenzale che evidenzia un alto numero, sicuramente destinato all’aumento, di morti sospette. Il 'Continuate a vaccinare' elencando i pro della vaccinazione, che peraltro conosciamo benissimo, è inaccettabile per dei professionisti come noi e per i nostri assistiti, in mancanza di una correlata nota ministeriale ufficiale, sintesi di una valutazione seria e approfondita".

Posizione ribadita anche da Gianfranco Breccia, segretario nazionale dello Snami: "La psicosi da vaccinazione è comunque in atto, il numero verde del ministero è destinato a diventare ancora più caldo e naturalmente la campagna vaccinale volgerà ad un rallentamento. Allora perché non sospendere in via cautelativa e per un brevissimo periodo la vaccinazione antinfluenzale e dopo una verifica seria ed accurata di quello che sta succedendo, riprendere a vaccinare se si è trattato solo di sfortunate coincidenze e i vaccini da somministrare hanno dimostrato ulteriore sicurezza?".


"Sarebbe finalmente un’inversione di rotta - conclude Angelo Testa - all’andazzo, tutto italiano, di essere poco precisi, di condire ed annacquare con troppe parole il contendere e non andare al cuore del problema. A quei pazienti, che potrebbero essere i nostri genitori, che da oggi guardandoci negli occhi ci faranno una domanda ben precisa, cosa dovremo rispondere? Il 'bla, bla bla' delle statistiche, probabilità e proiezioni, oppure un 'stia tranquillo la vaccino perché non ci sono rischi'. Ma per agire in questa maniera il Ministro Lorenzin non dovrebbe prima idealmente guardare in faccia Noi, esprimersi ufficialmente sul da farsi, ma soprattutto convincerci quali 'professionisti intellettuali'?". 

01 dicembre 2014
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